Azov. Azack – Tana. Azov e Taganrogh – soggetto storico comune
( tutto il sottoscritto ha una forma compiuta ed intera, pero` puo` essere ridotto o/e inserito).
Azov, la citta` piu` antica della regione, ha l’onore di dichiararsi come la citta` della presenza italiana piu` antica che c’era. La presenza di una durata di tre secoli medioevali accaduti alla grand’epoca del Rinascimento, il periodo della fioritura (rispettivamente spostata l’una all’altra) delle due repubbliche famose – quella di Venezia e quella di Genova.
Difatti, dal Duecento al Quattrocento sul territorio del porto marittimo d’Azov moderna, in riva sinistra al fiume Don (zona della delta), era situata la fattoria (colonia) commerciale genovese veneziana di Tana di cui attraverso proseguiva la Grande Via di Trasporto che collegava molti paesi dell’ Europa con quei dell’Asia
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L’esistenza di Tana abbastanza autonoma nel senso funzionale e` dimostrata dalle rovine delle mura di sasso anesse al portone (distrutto per adesso) della citta` antica, rappresentate ora come un luogo degno di visita e destinate una volta (come l’oggetto intatto, naturalmente) - da separare il pontile stesso ben attrezzato dall’ampia piazza del mercato prospero multilingue.
L’autonomia relativa culturale e religiosa e` affidabilmente indicata dalle fondamenta scoperte (sottosuolo per ora) di una chiesa cattolica da parte veneziana e da quelle teoreticamente supposte da parte genovese.
Il potere leggittimo delle metropolie veniva consolidato dalla presenza costante degli ambasciatori e consoli (titolo unito) successivi di tutte e due le repubbliche e dalle raccomandazioni del grado superiore provvenientine rispettivamente.
A proposito del suddetto e` che al numero delle scoperte archeoligiche piu` considerevoli legate a Tana appartiene la lapide di marmo bianco all’ambasciatore e console veneziano Iacopo (Giacomo) Cornaro (esposta al museo locale di Novocercassk) seppelito nell’agosto 1362. Il legame storico tra le due citta` del Mar d’Azov - questa di Azov e quella di Taganrogh e` concluso nel fatto che prima di far sporgersi ai confini nuovi un nuovo porto fortificato di Taganrogh (1698), il futuro Pietro il Grande era stato costretto a liquidare l’ostacolo odioso della fortezza turca del diciasettesimo secolo. Solo dopo aver superato Asov (1696), il giovane Zar Fondatore ebbe possibilita` di rivolgere il suo sguardo pieno d’immaginativa piu` ad Ovest, verso futuro Taganrogh, in seguito la citta` russa piu` italiana (dal 1775).
Riprodotto da Brezhnev Alexandr.